Non si arrestano paura e clamore intorno ai dati della relazione Arpac che parlerebbero di sostanze cancerogene nelle falde acquifere prossime all’ex discarica di cava Sari. Dopo il botta e risposta tra gli ambientalisti ed il sindaco di Terzigno, Stefano Pagano, interviene adesso l’associazione ecosolidale “La Felice Vulcanica” che invia una dura lettera di appello ai primi cittadini di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase.
«In relazione al superamento dei valori consentiti dalla legge nelle falde acquifere, contenuto nella relazione dell’Arpac di maggio e riportato da alcuni organi di stampa a livello nazionale – si legge nella missiva – “La Fenice Vulcanica”, come associazione per la tutela del diritto alla salute, vi chiede di non sottovalutare il problema “contaminazione” e sollecita una immediata richiesta alla stessa agenzia regionale per nuove e più accurate analisi, sia nei pressi della discarica Sari, che nei pozzi artesiani di Terzigno e di Boscoreale».
«La nostra preoccupazione, relativa al tema ambientale – continua la lettera – aumenta sempre più e leggere o ascoltare affermazioni quali “l’inquinamento risale a prima dell’impianto Sari 2” ci ha estenuati. Per questa ragione, “La Fenice Vulcanica”, chiede a voi sindaci di accogliere questa richiesta, sacrosanta e legittima, nonché di farvi portavoce dell’urlo dei vostri cittadini. La Sari ci sta ammazzando e voi avete il dovere di intervenire».