Durante il periodo autunnale nella zona dei paesi vesuviani si rafforzano i controlli a salvaguardia sia della flora che della fauna da parte delle forze dell’ordine appartenenti al Corpo Forestale dello Stato. Il personale del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale del Vesuvio appartenente al comando stazione di Ottaviano, coordinato dal commissario capo Gianni Cenere sta svolgendo un’intensa attività di antibracconaggio e nel corso di un’operazione ha sequestrato decine di esemplari a rischio di estinzione nella zona di Somma Vesuviana.
Come generalmente accade, le specie protette sono prede ambite da parte dei bracconieri che utilizzano qualsiasi mezzo, come ad esempio richiami non a norma, pur di catturarli per poi incrementarne il commercio illegale. Nella fattispecie spesso vengono utilizzati richiami acustici fuori norma che grazie ad un funzionamento meccanico ed elettromagnetico riproducono ininterrottamente il canto degli uccelli in maniera molto fedele alla realtà, attirando con l’inganno i volatili verso la postazione di caccia. Questa volta le forze dell’ordine sono riuscite a trovare all’interno di un garage ed allevati in apposite voliere ai limiti dell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio numerosi esemplari di avifauna protetta appartenenti alla specie cardellino (Carduelis carduelis), verzellino (Serinus serinus) e pettirosso (Erithacus rubecula), per un totale di circa 40 uccelli detenuti senza autorizzazione da M.G.
In particolare c’è da rilevare che proprio la specie del cardellino è a rischio di estinzione e quindi risulta ancor più grave la cattura e la detenzione di questa specie. Difatti, dopo il sequestro e l’applicazione della sanzione amministrativa prevista per legge, le forze dell’ordine hanno provveduto a liberare gli uccelli restituendoli alla fauna dell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio.