Così è definito e si definisce il nuovo pastore ecclesiastico della comunità parrocchiale di Terzigno. Don Antonio Fasulo si è presentato in punta di piedi nella città alle falde del Vesuvio, ereditando un fardello pesante, lasciato da Don Vito Menna, per tanto tempo guida spirituale del popolo terzignese.
Don Antonio, cresciuto come parroco nelle parrocchie di Liveri e Camposano, ma soprattutto con l’esperienza maturata nei quattordici anni a Ottaviano, ha fatto sì che non fosse avvertito notevolmente questo passaggio di consegne. Al centro del progetto del sacerdote vi sono i giovani e le famiglie, mettendo il massimo impegno non solo annunciando il Vangelo, ma attraverso gesti concreti. «Il dono del sacerdozio fatto a me, non è per me, ma per la Chiesa e nella Chiesa, in particolare nella nostra Chiesa di Nola, che amo e servo con passione».
Sabato 14 settembre sono stati celebrati i suoi venticinque anni di sacerdozio, un momento particolare, in cui ha visto realizzato un dono del Signore, quel “SI’” pronunciato di nuovo con la stessa fede e con lo stesso spirito di disponibilità e dialogo di quando era più giovane. Il motto del sacerdote è noto a tutta la comunità “solo condividendo mi sento felice”, perché è amico di tutti, ma soprattutto è vicino a tutti mantenendo al centro di ogni progetto Gesù. La Chiesa è famiglia, questo è l’inizio del nuovo corso, il suo sogno è di far riappropriare la parrocchia alle nuove generazioni, un occhio di riguardo, un’attenzione primaria spetta di diritto ai giovani, creando quell’oratorio che sia come incontro tanto caro a Don Bosco, attraverso numerose attività siano esse teatrali, sportive o culturali.
«Bisogna dar fiducia ai giovani, fidarsi di loro e del loro lavoro», così esordisce Don Antonio, «esortandoli a essere di Gesù Cristo, vivendo i valori che Lui ci ha donato e trasmesso: amicizia, famiglia, educazione». Continua poi, rivolgendo un messaggio alla comunità tutta: «Il mio impegno è camminare con Te, Comunità dell’Immacolata: a volte davanti, a volte in mezzo e a volte dietro, davanti, per guidarti; in mezzo, per rincoraggiarti e sostenerti; dietro, per tenerti unita, un ultimo pensiero alla classe politica locale: guardate al bene comune e che a nessuno manchi il necessario».
Don Antonio, ci lascia con questa dichiarazione: «Impariamo da Papa Francesco a essere semplici, relazionandoci gli uni e gli altri mettendo Gesù nel mezzo per evitare qualsiasi forma di divisione che può provocare l’egoismo, l’indifferenza e tutto ciò che deriva dal peccato».