La droga arrivava direttamente dalla Spagna, spesso a bordo di tir o via mare. Gli scali erano quelli torresi, dove dominano i clan più “forti” dell’area Vesuviana. Tuttavia, buona parte del carico finiva anche nelle “piazze” della zona interna: quelle più grandi come Boscoreale – attraverso la cosca Annunziata – San Giuseppe Vesuviano e Terzigno. Insomma, un legame importante tra i “cartelli” storici della Penisola iberica e quelli del Mezzogiorno d’Italia in cui, oltre alle famiglie ai piedi del vulcano, rientrano pure Secondigliano e Scampia. Tutti insieme si “spartivano la torta”, dividendo da buoni amici il rifornimento di sostanze stupefacenti da vendere capillarmente ai disgraziati acquirenti.
E la conferma per quanto riguarda l’area vesuviana interna – dunque Terzigno, Boscoreale e San Giuseppe Vesuviano – arriva da alcuni dei nomi degli arrestati nel corso del blitz di ieri che ha decapitato la camorra di Torre Annunziata e Torre Del Greco con 42 ordinanze di custodia cautelare in traffico tra cui alcune con la pesante accusa di narcotraffico. Un’ordinanza in cui sono coinvolti Alfonso Annunziata, 57 anni, di Boscoreale; Natale Scarpa 35enne di San Giuseppe Vesuviano; Fioravante Balzano, 55 anni di Terzigno; e Giuliano Di Donna, 39enne di Pompei. Insomma, nulla di strettamente territoriale nella maxi-inchiesta della Dda sul traffico di droga organizzato da quattro clan di camorra: i Gallo-Cavaliere di Torre Annunziata, principali protagonisti; i Falanga di Torre del Greco, gli Annunziata di Boscoreale e i Licciardi della Masseria Cardone, nella zona Nord di Napoli.
Le ordinanze di custodia cautelare emesse sono state in totale 42, di cui 14 eseguite materialmente all’alba di ieri; gli altri destinatari erano già detenuti per altri reati e soltanto in quattro sono sfuggiti alle manette. A condurre le indagini, culminate nel blitz, sono stati i poliziotti della sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile (dirigente Ferdinando Rossi, vicequestore Lucio Vasaturo, ispettori superiori Valentino Storace e Giorgio Russo), i colleghi del commissariato di Torre del Greco (dirigente Paolo Esposito) e del commissariato di Torre Annunziata (dirigente Rossella Zingaro). Investigatori esperti, che hanno pazientemente ed efficacemente seguito i movimenti e le azioni degli indagati per tre anni.