Una “soffiata” o una semplice intuizione. Insomma, gli investigatori anticlan sono convinti che alle pendici del Vesuvio, e particolarmente nei terreni di qualche insospettabile, la camorra possa avere nascosto il proprio arsenale: pistole e mitragliette con il colpo in canna e pronte a sparare qualora fosse necessario. Ed il ritrovamento della scorsa settimana a Boscotrecase potrebbe non essere stato un caso isolato.
I sequestri degli ultimi mesi, infatti, sembrano avere allarmato non poco la camorra vesuviana che sta cercando strategie diverse per nascondere le “bocche di fuoco”. Prima il ricorso ai piccoli pregiudicati dislocati in aree limitrofe della provincia, poi quella di affidarsi “agli amici degli amici”, magari qualcuno costretto a fare da custode di armi e munizioni.
Si cercano, infatti, segni che possano ricondurre ai luoghi dove pistole e mitragliette possano essere celate e soprattutto sotterrate. Gli uomini in divisa, inoltre, stanno cercando di carpire anche sensazioni di disagio da parte dei singoli proprietari, che potrebbero uscire dal muro di omertà davanti al muro delle forze dell’ordine.