Due incendi negli ultimi dieci giorni, almeno una dozzina dall’inizio dell’estate. Il monte Somma, dunque, è stato travolto dalla piaga degli incendi boschivi, al punto da mandare sul lastrico i contadini della zona alle pendici della montagna tra Sant’Anastasia e Somma Vesuviana. Durante i roghi, infatti, sono andati distrutti diversi ettari di coltivazioni: dai noccioleti sino al raccolto di pomodori e finanche parte dell’uva che stava crescendo per la prossima vendemmia.
Insomma, un vero e proprio inferno per gli agricoltori che hanno visto andare in fumo il lavoro degli ultimi sei mesi a causa dei piromani di turno. Ed in tal senso i proprietari dei poderi rurali si sono rivolti ai sindaci del territorio per cercare di recuperare almeno parte del danno subito in seguito agli incendi. Particolarmente violento quello che si è sviluppato sabato e che ha creato i danni più vasti sia dal punto di vista delle dimensioni che per quanto concerne la distruzione del verde agricolo.
E dopo avere ascoltato il parere degli enti locali, i contadini si sono riuniti in un comitato al fine di chiedere i danni alla Regione che, a parere dei coltivatori danneggiati dagli incendi, avrebbe dovuto provvedere alla sorveglianza contro i piromani che hanno dato il via alle lingue di fuoco. Una sorta di class action, insomma, che punta ad ottenere rimborsi per le coltivazioni perdute da parte dell’assessorato alla Protezione civile.