“Ho deciso di non demandare più chi, per vent’anni, ha detto e promesso di tutto per poi rendere concreto nulla”. Questa la motivazione che ha spinto l’imprenditore 43enne, Raffaele Di Fiore, a candidarsi alla carica di primo cittadino per il comune in cui è nato e cresciuto, dando vita ad una lista civica “Pollena Trocchia prima di tutto” fatta di giovani promettenti. “Come padre di tre figli e imprenditore, ho sentito il dovere di mettermi in prima linea – ha spiegato Di Fiore – quando i miei figli un domani mi chiederanno “Tu cosa hai fatto?” non voglio rispondere “Niente”. Voglio lasciare ai miei figli un paese in cui i servizi ai cittadini siano la priorità, in cui si realizzano quelle attività culturali, sportive e ricreative che ogni comune dovrebbe avere, un paese “ricco” perché ne abbiamo le possibilità e voglio che siano orgogliosi del loro paese e dei cittadini che vi abitano. Durante la serata di presentazione della sua lista ha annunciato l’intenzione, in caso di vittoria, di voler devolvere il suo stipendio da sindaco a “a favore di progetti per la collettività e per i ceti meno abbienti di Pollena Trocchia”, affermazione che ben si sposa con quanto presente nel suo ampio programma. Di Fiore infatti, auspica anzitutto un’amministrazione “che non sia miope, e che tenga presente che la ricchezza e il lavoro crescono di pari passo con l’offerta dei servizi ai cittadini e con una pianificazione preventiva e complessiva del territorio”. Punto focale sembra essere anche per lui l’occupazione: “ sviluppo e lavoro – ha affermato – sono imprescindibilmente legati” e così via alla proposta di un alleggerimento della pressione fiscale comunale sulle nuove attività di ristorazione, accoglienza e artigianato nelle aree dei centri storici con l’obiettivo di attirare nuovi investimenti in queste aree destinate ad uno sviluppo turistico. “Da soli, questi investimenti – ha continuato – promuoverebbero la riqualificazione dei nostri centri storici e delle antiche residenze presenti sul nostro territorio”. Meo tasse anche per chi vorrà investire in attività commerciali, “ l’obiettivo è di far sviluppare le arterie principali a valle del nostro Comune per creare una vera area dedicata allo shopping che scoraggi i nostri concittadini dall’andare in altri comuni per fare acquisti e, quindi, far rimanere la ricchezza in loco”. Ma non finisce qui, poiché Di Fiore crede fortemente nel progetto di riqualificazione degli attrattori naturalistici (conetti vulcanici e vie dell’acqua), storico-culturali (scavi archeologici) per rendere il nostro territorio realmente accogliente ai visitatori ed ai turisti che lo verranno a visitare. Trasparenza e coinvolgimento sono dunque attori fondamentali nella gestione della politica locale, e Di Fiore tende a precisarlo anche alla luce di tante iniziative poste in essere e poco pubblicizzate. “Il compito del Comune è quello di informare i cittadini di eventuali possibilità di finanziamento – ci ha spiegato – proprio nel campo dell’occupazione giovanile, ad esempio, è stato bandito e prorogato al 15 maggio 2013 il termine di presentazione delle domande di accesso al fondo per lo sviluppo dell’occupazione giovanile nel settore della green economy (sono coinvolte le imprese di tutti i settori, di qualsiasi dimensione ed i giovani lavoratori fino a 35 anni), ne avete sentito parlare?”
La promessa inoltre di realizzare, ristrutturare, rifunzionalizzare e mettere a norma impianti sportivi passa per il fondo da 18 milioni di euro per lo sviluppo e la diffusione della pratica sportiva attivato dal dipartimento del Turismo e lo Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. In merito Di Fiore ha affermato: “la scadenza è prevista per l’11 giugno 2013 e se sarò eletto sindaco, garantisco la partecipazione del nostro Comune a questa opportunità che ci permetterebbe di dotare finalmente la nostra cittadina di un’adeguata struttura sportiva”.
Alla nostra domanda riguardo una valutazione ed un’idea sugli avversari, Di Fiore non ha esitato, affermando che “Pinto ha fallito proprio nella mancata visione d’insieme del nostro territorio, nell’assenza di una politica di sviluppo, poiché ha perseguito la solita politica di spesa e non di investimento” . Una falsa promessa inoltre l’idea di cambiamento promossa dal candidato Addato: anche i movimenti che si sono sempre dichiarati contro il sistema clientelare chiuso degli ultimi 20 anni sono stati costretti ad uscire allo scoperto facendo inciuci e nascondendosi dietro questa candidatura. Sarà divertente vedere una lista che propone il nipote dell’attuale vicesindaco di Pinto al fianco dell’ex vicesindaco e del capogruppo di minoranza con l’aiuto dei Maione. Non sanno più cosa fare per restare attaccati alla poltrona”.