La politica degli affaristi continua anche in giorni come questi, dove tensione, paura e nervi tesi scandiscono le ore del voto. Da sempre nella sua campagna elettorale Giuseppe Auriemma ha puntato sull’etica politica, su una moralità soppiantata in estremo da un’amministrazione che come un’oligarchia, sapientemente studiata, ha mosso le redini della città. Da sempre, il candidato ha invitato a diffidare dei “pifferai magici” che per anni hanno inteso la politica commista agli affari, denunciando episodi non rari in cui il legame tra le due era pressoché evidente (si veda l’assunzione in Comune della nipote del sindaco uscente Raffaele Allocca, divenuta definitiva e a tempo indeterminato). Eppure altri episodi ambigui continuano a verificarsi: in occasione della tornata elettorale del 26 e 27, l’ultimo riguarda entrambi i nipoti del sindaco uscente che sono stati “distaccati” dall’ufficio di Staff del primo cittadino (in cui prestano servizio) al delicatissimo ufficio elettorale, destando perplessità e forti note di sdegno nel candidato sostenuto dal Pd, Centro Democratico e Somma Attiva, ma non soltanto. Uguali perplessità e preoccupazione è stata espressa anche dai candidati sindaco Lorenzo Metodio, Pasquale Piccolo, Paola Raia. Tutti nella mattinata di sabato hanno chiesto spiegazioni ai funzionari comunali in merito alla decisione di destinare i due parenti (di primo grado del sindaco uscente) ad un ufficio così “delicato” come quello elettorale in una tornata in cui episodi, quanto meno strani, si sono già verificati. Allo stesso modo i quattro candidati sindaco chiedono che ci sia maggiore attenzione sia dai presidenti di seggio che delle forze dell’ordine affinchè le operazioni di voto si svolgano in maniera corretta.