Qualche giorno fa mi sono lasciato incuriosire da questa notizia: «Libri, la crisi frena gli acquisti. È la rivincita delle piccole biblioteche». Così ho deciso di far visita alla comunale di Palma Campania per capire gli effetti di questa recessione che sta avvicinando (o costringendo) le persone ai centri di lettura per evitare l’acquisto in libreria.

La biblioteca è ospitata in quella che fu la casa del chimico Luigi Michele Coppola nel vicoletto omonimo che, da piazza Umberto I, corre verso l’interno. Si visita in due minuti. Chi arriva dalla grande città la direbbe una biblioteca semplice. Nessuna frenesia estetica, molti testi antichi, pochi volumi del momento. In questo territorio di libri se ne leggono pochi. Drammaticamente. Basta dare uno sguardo alle statistiche. Anche se, ultimamente, pare che qualcosa stia cambiando.

Su uno degli scaffali, in bella mostra, domina la verde enciclopedia Treccani, una delle massime imprese italiane di ricerca. Più in là mi guarda, severo, il busto di Coppola (opera di G. Peluso Cassese, leggo). Duemila i testi raccolti in questa sala, diverse centinaia i tesserati per il prestito (molti dei quali provenienti dai paesi vicini): questi i numeri della struttura.

Chiedo dei frequentatori. I bibliotecari mi rispondono tiepidamente: «negli ultimi tempi registriamo un aumento dei prestiti rispetto a libri attuali». Colpa della crisi? «Se si valuta il peso del costo del volume e si tiene conto che poi lo stesso, una volta letto, finisce in uno scaffale di casa ecco che il prestito prende piede». Beh, in effetti non hanno tutti i torti. «Per questo negli acquisti annuali preferiamo implementare il nostro catalogo con testi di successo, così da affiancare i nostri frequentatori abituali (cultori di memorie patrie interessati a testi di storia locale o rari), con semplici lettori che sanno delle novità in arrivo grazie a Facebook», aggiungono.

Bella idea quella di creare un profilo Fb della biblioteca. Uno spazio per chi vive di libri, nei libri. Per chi si lascia penetrare dalla forza di una storia o dall’intensità delle emozioni raccontate da una penna. Per chi ama la consistenza delle pagine e l’odore dell’inchiostro. Per chi – come me – legge sempre e, semplicemente, non può farne a meno. Perché, come dice lo scrittore svizzero Pascal Mercier, «c’erano quelli che leggevano e poi c’erano gli altri. Ci si accorgeva subito se uno era un lettore oppure no. Tra gli esseri umani non c’è differenza più grande».

Coltivare e diffondere il piacere della lettura in una società che sembra trascurare sempre più la carta stampata. È stato un antesignano Luigi Michele Coppola quando, in punto di morte, decise di donare la sua abitazione, compresi i mobili e libri, al comune di Palma Campania «affinché divenisse sede perpetua di pubblica biblioteca pubblica». Era il 26 dicembre 1942. Aveva 96 anni. L’atto verrà concretizzato dalla figlia Adele solo nel 1959. «L’amministrazione comunale nel giorno inaugurale consacra nel marmo le parole del testatore e la riconoscenza dei cittadini», si legge sulla lapide collocata sul portone principale datata 4 novembre 1960.

Un uomo di scienza e di sapiente cultura Luigi Michele Coppola, a vent’anni era già assistente alla facoltà di chimica dell’Università di Napoli. Nominato Provveditore agli Studi di Palermo dal ministro Borghi, libero docente universitario, pubblicò alcuni studi tecnico-scientifici. Anche se, nel complesso, scrisse poco: come Socrate preferiva, alle lettere, la conversazione sugli argomenti più vari, affascinando colleghi, studenti, lavoratori. Frequentava a Napoli «i giovedì letterari» di Benedetto Croce. A settant’anni imparò perfino il tedesco.

Il mio orologio dice che le 13 sono passate da dieci minuti. Devo andare. Anche perché tra un po’ la biblioteca chiuderà. Con l’odore del passato nelle narici, prima di uscire, osservo sul tavolo alcune pile di volumi in attesa di essere messi a posto. Scorgo la trilogia «Cinquanta sfumature di…», dell’inglese E. L. James (Erika Leonard), diventata un clamoroso bestseller. Nessuno, neppure J. K. Rowling con Harry Potter, aveva venduto così tanto in così poco tempo. Da noi, invece, le variazioni cromatiche della serie (grigio, nero, rosso) hanno occupato le prime tre posizioni nella classifica dei più venduti.

Pasquale Iorio >>> a domenica prox >>> seguimi su Fb