Terzigno riavrà i suoi tesori. Le bellezze venute alla luce dopo i ritrovamenti del 1992 ritornano nella cittadina vesuviana. Con un protocollo d’intesa fra la Sovrintendenza archeologica di Pompei e il comune di Terzigno si è raggiunto l’accordo che i preziosi e altri materiali ritornerà alla casa madre.
Il tutto, come ci illustra il vice sindaco Ranieri, sarà custodito presso la “Città del fanciullo”, ci sarà un’area adibita a questi ritrovamenti archeologici e il comune di Terzigno sarà tappa per i turisti che vorranno ammirare gli oggetti rinvenuti. Testimonianza archeologica di enorme valore storico e artistico, una vera vittoria per l’amministrazione Auricchio, che riporta a casa questi reperti.
Ricordiamo che nel 2006 la Sovrintendenza di Pompei bandì una gara per lo scavo delle ville in cava Ranieri, ma la ditta che si aggiudicò l’appalto, la Caccavo srl, ben presto finì nei guai per il “restauro” del Teatro Grande in Pompei. Da allora non si sono avute più notizie e la cava è stata dal 2001 interessata allo stoccaggio di eco balle, senza dimenticare che nel passato recente è stata più volte indicata come possibile zona di versamento rifiuti.
Nei prossimi giorni, grazie all’intervento dell’assessore alla cultura, arch. Massa, avremo notizie più dettagliate in merito agli oggetti che saranno esposti a Terzigno.