Abbiamo incontrato il consigliere comunale di Sant’Anastasia Pd Franco Casagrande che ci ha rilasciato alcune riflessioni e numerosi spunti personali sulla politica nazionale e su quella locale.
Buonasera, questo è un momento delicato per il suo partito. Cosa ne pensa lei? Innanzitutto è opportuno che decidano cosa fare. Se tra le file del mio partito non emergerà una linea nuova, giovane e capace che sia capeggiata da Renzi o da chiunque altro, ma procederà senza sosta questa fase di stallo, io mi sospenderò dal partito. Le vecchie linee ed i soloni della politica devono necessariamente lasciare campo libero ai giovani pronti a mettersi in gioco ed in grado di dare una forte scossa. Emblematico è il caso del Friuli, dove la Serracchiani, seppur con qualche difficoltà è riuscita a vincere. Questo dimostra che il talento, specie quando è giovane e fresco, viene sempre premiato.
Riguardo al governo che si formerà a breve, qual è la sua linea? Personalmente non condivido la linea delle larghe intese. E’ troppo netto il divario che separa le diverse forze che entrerebbero nell’esecutivo. Basti pensare, in materia di giustizia, a quanto sarà difficile collaborare con Berlusconi e la sua parte politica. Mi è piaciuto molto il monito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Io rispetto la sua linea ma non sono d’accordo sul governissimo, sarei invece andato nuovamente al voto. Dall’altro lato, poi, c’è Grillo che io ritengo un’irresponsabile. Si è tirato indietro nonostante un esito elettorale trionfante che gli concedeva di portare in Parlamento i suoi programmi. All’opposizione, ostinata e che lui vuole, quei punti che vuole, non saranno mai come li presenta. A volte penso che la guerra di Grillo, più che contro la casta e la politica, sia contro il Pd. Ma sono anche convinto che il suo consenso stia scemando e Napolitano, con la sua azione, abbia voluto metterlo in calcio d’angolo.
Quali dovranno essere le priorità nell’agenda di governo? Credo sia necessario, oltre alla riforma elettorale, tagliare una volta per tutte i costi della politica. Sarebbe anche un forte messaggio da lanciare, in un momento economico così delicato, ai cittadini: con la massima trasparenza delle spese, l’abolizione delle auto blu e dell’accumulo di cariche, la politica potrà iniziare a guadagnarsi la fiducia della gente. Poi ovviamente c’è il tema del lavoro, che merita attenzione per quanto sia drammaticamente in crisi.
Passiamo alla politica locale. La crisi nel Pd si rispecchia nelle realtà comunali? E’ sicuramente diverso perché, a differenza di qualche parlamentare, io faccio politica tra la gente, ascolto i loro problemi e cerco di portarli all’attenzione del Consiglio Comunale. Però credo che dobbiamo prendere spunto da quello che è successo al partito nazionale: alle prossime elezioni comunali credo che sia doveroso puntare su una persona giovane e pronta a voler emergere; noi veterani dovremmo  stare alle sue spalle, consigliandolo con la nostra esperienza ma sono il primo, qualora fosse necessario, a mettermi da parte. Se la situazione politica del mio partito vige ancora in questo stallo per lungo tempo, non posso non pensare anche ad una lista civica. Per me la politica è una passione, non una professione.
Quale sarà la sua linea nel Consiglio Comunale da qui alle prossime elezioni? E’ chiaro che starò sempre all’opposizione ma sempre con critiche costruttive che, come visto, danno sempre i propri risultati. All’inizio avevo molti dubbi su quest’Amministrazione ma ora devo dare atto che ha lavorato e lo fa tuttora per cambiare in meglio il paese. A parte la questione dell’Isola Ecologica che per me non bisognava fare in quel posto, noto che l’Amministrazione sta rendendo il paese più accogliente: ogni sindaco da il suo colpo di pennello al quadro del paese e credo che Carmine Esposito il suo lo abbia già dato. In passato ho accolto con entusiasmo il miglioramento dei trasporti di Domenica, la sicurezza stradale ed ora non posso che essere soddisfatto della creazione delle nuove pensiline, della destinazione del 5×1000 ai poveri e del recupero del palazzo Nicola Amore: mi auguro che esso divenga un vero e proprio “palazzo della cultura”. Anticipo, tra l’altro, che nel prossimo Consiglio Comunale porterò all’attenzione, non sottoforma d’interrogazione, la questione sul Palazzo Nicola Amore, di cui ho parlato, e una proposta sul Festival dei Giovani Talenti: io vorrei che quest’anno si facesse a Madonna dell’Arco. Più in avanti invece, proporrò all’attenzione del Consiglio Comunale la destinazione di fondi alle famiglie realmente disagiate per l’acquisto di libri scolastici e la valorizzazione delle Piazze anastasiane con una serie di eventi serali.