Una giornata ricca di Emozioni, Ricordi, Tradizioni. Sarà per sempre ricordata così la giornata del 6 Aprile 2013, Sabato dei Fuochi. Testimonianza di Fede, Tradizione, Cultura, Pietà popolare nel segno e nel ricordo di Lucio Zii Gennaro Albano, fondatore della Paranza di Ognundo. Sul tuoro della Novesca, dove vi è la cappella in onore alla Mamma Schiavona, il luogo dove si praticano tutti i riti e le funzioni che la Paranza, da secoli, perpetua in onore della Madonna di Castello. Quest’anno ricorre il 100 anninversario della nascita di Lucio “Zii Gennaro” Albano.

In suo onore, e per perpetuare il ricordo, è stata scoperta una lapide. Una pietra lavica, su cui vi è riprodotto il suo profilo stilizzato,vi si legge “A Lucio Albano detto Zii Gennaro O’ Gnundo 1913-2013 – Vetusto di Legenda e Innovazione, Illuminai i Giovani con Fede e Tradizione”. Presente alla commemorazione, il primo cittadino sommese Raffaele Allocca che ha ricordato la figura di Zii Gennaro e sottolineato l’importanza delle paranze per la comunità cittadina.

Ai soci onorari, a coloro che hanno collaborato fattivamente, agli sponsor, ai sostenitori, una pergamena ed un grazie. Alle 12 il cerimoniale della paranza si è ripetuto, con l’omaggio della pertica alla Madonna e l’alzabandiera sul castagno più in alto del tuoro. Il capoparanza Sabatino Albano ha accompagnato questo momento al ritmo degli strumenti della paranza, mentre il presidente Lucio Albano, sistemava la pertica sull’albero prescelto.  Dopo la celebrazione eucaristica delle 12.30 il sacerdote Don Giuseppe Autorino, ha benedetto la lapide ed i lavori di restauro che hanno interessato la cappella. Il pranzo con l’astinenza dalle carni ha poi aperto il pomeriggio ai suoni della tradizione con balli e tammurriate fino al calar del sole.

A sera, nella cappella, c’è stata la preghiera corale del Canto “à Figliola”, nel quale non è mancato il ricordo e la richiesta di protezione alla vergine per i Governanti, per il Papa, per gli Ammalati, per i Defunti, per Tutti. La luce dei tre falò eretti nel nome della trinità, ha illuminato a giorno il tuoro, cui hanno fatto da corona il fuochi pirotecnici.