Lunedì sarà una giornata importante per il futuro degli scavi di Longola e del villaggio proto-preistorico venuto casualmente alla luce nel 2000, nel corso dei lavori di scavo per la costruzione di uno depuratori del Sarno.
A Castel Dell’Ovo, presso la Direzione Regionale Beni Culturali di Napoli, si firmerà una convenzione per la valorizzazione del sito archeologico, sottoscritta dal Comune di Poggiomarino, dalla Sovrintendenza speciale di Napoli e Pompei e dalla Direzione Regionale Beni Culturali di Napoli.
L’atto – che permetterà all’amministrazione di partecipare al bando regionale (Vedi articolo) per intercettare fondi europei destinati a progetti che elaborino un piano d’azione in grado di valorizzare, conservare, gestire e rendere fruibile patrimoni di interesse storico, artistico, architettonico e paesaggistico – prevede la concessione dell’area per una durata minima di 20 anni nel caso in cui il finanziamento venga erogato, ed è propedeutico alla presentazione del progetto.
L’obiettivo è molto importante per l’amministrazione Annunziata, che già nel suo programma elettorale puntava sulla rivalutazione dei siti di interesse presenti sul territorio. Spiega Gerardo Aliberti, assessore ai beni culturali: «E’ un altro tassello importantissimo nel percorso di valorizzazione di Longola. Infatti questa condizione di ammissibilità, che sarà soddisfatta lunedì, ci permetterà di presentare il nostro piano d’intervento per il sito archeologico. Esso prevede la realizzazione di laboratori didattici, la ricostruzione del villaggio antico, un’area espositiva, un’area parcheggio, un’area naturalistica, su 32 mila metri quadri di terreno. Il tutto finanziabile, fino a 2.500.000 euro, con fondi europei. Noi siamo pronti a cogliere quest’opportunità. Dopo quasi 13 anni di promesse e di chiacchiere, forse siamo veramente ad un punto di svolta per Longola».