Un Napoli troppo brutto per essere vero. Altra sconfitta in casa del Chievo Verona che fa scivolare gli azzurri a -9 dalla Juventus e avvicina il Milan, adesso a soli 2 punti di distanza. I clivensi si dimostrano superiori al Napoli, in un periodo di forma davvero disastroso.
Oltre allo scarso periodo di forma però, a dire il vero, sono anche gli episodi a voltare le spalle alla squadra di Mazzarri. Sì, perché il Chievo passa in vantaggio alla prima occasione, con un gran tiro di Dramè dai 30 metri su cui, però, De Sanctis non è esente da colpe.
Quello che non si spiega è che i partenopei non riescono a reagire; manca quella ferocia e quell’organizzazione di gioco che ha contraddistinto in questi anni il gioco targato Walter Mazzarri.
E quando nell’ultimo quarto d’ora cominciano ad aversi segnali confortanti, seppur timidi (vedi punizione di Cavani dai 15 metri), la squadra di Corini raddoppia. Lancio di Cofie per Thereau, che sfugge alla difesa e trafigge De Sanctis il quale, anche stavolta, poteva fare di più; è il 43′ e, di fatto, la prima frazione di gioco termina qui.
Inizia il secondo tempo, con il solito cambio di modulo dell’allenatore toscano: Dzemaili prende il posto di Gamberini e si passa al 4-3-3. Gli effetti desiderati, però, stentano a sentirsi. Gli attacchi degli azzurri sono clamorosamente disordinati e gli uomini che dovrebbero dare la svolta si dimostrano non in giornata: Hamsik è sorprendentemente impreciso, Insigne non incide e Cavani sembra poco tranquillo.
Al 13′ se ne ha la conferma perché, quest’ultimo, fallisce la più ghiotta delle occasioni; Dainelli lo butta ingenuamente giù in area, il Matador si presenta sul dischetto, ma si fa ipnotizzare da Puggioni e fallisce il goal che poteva dare speranza. Così entrano anche Pandev ed Armero, i partenopei s’impegnano ma è davvero troppo poco quello che creano. Gli ultimi minuti sarà un assedio, anche se, obiettivamente, i gialloblu controlleranno senza troppi affanni il vantaggio.
Ora la situazione si fa preoccupante: questo Napoli non vince, non crea e non segna. E mentre la Juve se ne va, il Milan e le altre incombono alla spalle.