Il “regalo più grande” ai cittadini della Campania dal parte del “fù” Governo Monti è arrivato subito dopo l’Epifania, con il solito Decreto a firma del Ministro Clini, tecnico (medico ), che già in precedenza si è distinto nello scontro tra due diritti costituzionalmente riconosciuti, quello della vita e della salute con quello del lavoro dando vita a un pericoloso conflitto tra poteri dello Stato (Decreto “salva Ilva di Taranto”) che la Magistratura ha impugnato presso l’Alta Corte.
Ad appena un mese dall’apertura delle urne, il Ministro Clini emana il Decreto che, ai sensi della L.134 approvata in pieno ferragosto del 2012, declassa ben 18 aree S.I.N. (Siti di Interesse strategico Nazionale) ad alto impatto inquinanti a semplici S.I.R. (Siti di Interesse Regionale)affidando di fatto alle competenze locali i relativi processi di bonifica a cui le Regioni dovrebbero far fronte assumendosi oneri tecnici e finanziari pesantissimi.
I SIN (che allo stato rappresentano circa il 3% del territorio nazionale con un’antropizzazione di circa 6 milioni di abitanti) erano stati perimetrati, in buona parte, dal Decreto Ronchi nel 1997 e ora, in virtù di tale norma, si riducono dagli originari 57 agli attuali 39.
Un enorme fiume di denaro sprecato per piani di bonifica mai resi esecutivi e che ora, in virtù di una supposta finalità di velocizzare le procedure e renderle più efficaci, trasferisce alle Regioni l’onere del recupero ambientale di aree del paese profondamente inquinate da attività industriali, dallo sversamento di rifiuti tossici e nocivi e da disastri ambientali ampiamente riconosciuti su scala mondiale.
Il prezzo più pesante di questa “scellerata” decisione lo paga il diritto alla salute di tutti i cittadini campani in quanto i SIN maggiormente gravati, con studi certificati (OMS, ISS, SENTIERI, Sebiorec, Gruppo di lavoro del Ministero della salute, ed altri finanche stranieri) da patologie croniche e tumorali ricadono nell’ambito di quelli del Litorale Domizio – Flegreo e Agro Aversano, Pianura, Bacino idrografico del fiume Sarno, Aree del litorale vesuviano e sue sub perimetrazioni ( Nota Direzione generale tutela del Territorio del MATTM del 14 nov 2012 n. 35348 ) il cui obbligo di bonifica esce dalle competenze del Governo e viene affidata alla Regione Campania che, in tempi di spending review, è difficile immaginare trovi nei propri bilanci le risorse necessarie per bonificare queste aree, riuscendo a stento a provvedere al proprio ordinario.
Senza tener conto che per tali aree, in questi anni, nulla è stato posto in essere in termini di bonifica in quanto tutti i siti “declassati” presentano tuttora una particolare complessità ambientale, la presenza di impianti chimici, numerosi e rilevanti siti di discariche, di trattamento, smaltimento e incenerimento dei rifiuti, un degrado ambientale e un accertato inquinamento significativo delle matrici essenziali, l’insistenza di aree fortemente critiche considerate tra le emergenze ambientali di maggior rilievo nazionale tale da allertare, a più riprese, le varie Commissioni e finanche la Corte di Giustizia d’Europa.
E tutto ciò nonostante l’impegno dei tanti Comitati e Associazioni che in questi anni si sono prodigati per far emergere, agli occhi del mondo, la devastazione a cui la “malapolitica” e la criminalità organizzata hanno condotto la ex Campania felix.
Decreto che il Ministro Clini ha deciso di promulgare nonostante la Conferenza dei servizi di luglio 2012, a cui noi stessi eravamo stati invitati a partecipare, per rendere operativo il piano finanziario di bonifica di alcune aree tra le più critiche del SIN Litorale vesuviano (Terzigno e Ercolano) e che aveva aperto un barlume di speranza per l’ inizio del recupero, seppur parziale, del territorio.
La stessa Amministrazione regionale, che tra “incompetenze” palesi come quella riferita all’incapacità di legiferare correttamente sul Registro dei tumori e che a tutt’oggi ancora non procede all’approvazione del Piano regionale delle Bonifiche, ha dato il via libera al declassamento dei SIN campani (Parere Reg. Campania 3 dic. 2012 prot. N. 890864) supportando coscientemente la decisone del Ministro.
Ancora una volta le Istituzioni tutte a cui è delegato il compito di tutelare la vita e la salute delle persone, sulla governance ambientale troppo spesso affidata a decreti emergenziali o quanto meno approssimati, se non a leggi speciali, a commissariati straordinari e quant’altro, mostrano evidente disinteresse verso procedure di legge maggiormente efficaci, come quelle che facevano riferimento ai SIN e che risultano assicurare una più stringente ed efficace tutela per i territori interessati e che, l’attuale Decreto ministeriale, mina nella sua realizzazione.
Proprio ora che parte della Magistratura sta efficacemente sostituendosi all’azione politica sempre più latitante e sempre meno propensa a farsi carico dei reali problemi di salvaguardia del territorio che le necessarie bonifiche sovraintendono.
Nel silenzio più assoluto di tutti i Partiti distratti da una campagna elettorale per nulla attenta ai bisogni concreti dei territori e che coinvolge finanche gli stessi organi d’informazione, tocca sempre alla “cittadinanza attiva e responsabile”, come accade oramai da anni su questi temi, alzare il livello di attenzione e richiamare alle proprie responsabilità, costituzionalmente delegate, tutti coloro politici, responsabili di partito, candidati, Consiglieri regionali, provinciali e Sindaci dei territori interessati a respingere con decisione il Decreto del Ministro dell’Ambiente per rimettere al centro dell’interesse politico l’urgenza della tutela del territorio che, in tema di bonifiche, non può che richiamarsi ad una responsabilità nazionale.
Rete dei Comitati vesuviani – Zero Waste/Rifiuti Zero Italia