“Preoccupazione e sdegno”. Sono questi i sentimenti che i membri del gruppo archeologico “Terramare 3000” esprimono alla luce di un gravissimo episodio che si è verificato lungo l’area attigua agli scavi archeologici della Longola, di Poggiomarino. Qualcuno, infatti, ha trafugato il lontro di proprietà di Giuseppe Caldieri, uno dei volontari dell’associazione.
Il lontro è la piccola imbarcazione a pescaggio piatto, in legno di quercia usata anticamente per attraversare il fiume Sarno: quello di Giuseppe Caldieri era uno degli ultimi lontri ancora efficienti sul territorio intorno al Sarno. Giuseppe lo ha ereditato dal nonno e lo ha utilizzato fino a poco prima del furto, mettendolo anche a disposizione dell’associazione per iniziative, eventi, spettacoli, come la rappresentazione dello spirito del Sarno e dei percorsi di luce sul fiume l’estate scorsa.
Il furto, denunciato alle forze dell’ordine, rappresenta un’offesa rivolta proprio al Gruppo Archeologico e a quanti, negli ultimi anni, stanno impegnandosi per la valorizzazione del sito protostorico di Poggiomarino: “Sul fatto che si tratti di un furto ci sono ben pochi dubbi. Il lontro era assicurato con una catena, che è stata spezzata, ed è sparito. Era lì da decenni: qualcuno lo ha preso per lanciare un preciso messaggio intimidatorio e inquietante, un danno tutto simbolico, visto il modesto valore economico dell’oggetto che, peraltro, si aggiunge ai molti altri segnali negativi giunti all’associazione negli ultimi tempi, a partire dagli altri furti di utensili per la manutenzione avvenuti lungo il percorso archeofluviale, fino alle ingiurie e minacce ricevute da membri del Gruppo stesso.” spiega Linda Solino, responsabile di Terramare 3000.
“Come se qualcuno volesse ostacolare le attività, delegittimando il ruolo di sussidiarietà orizzontale che il nostro gruppo svolge da anni. Naturalmente il lavoro per la tutela, la salvaguardia, il riconoscimento della memoria storica e la sua valorizzazione da noi svolto è sotto gli occhi di tutti e a nulla valgono i tentativi di ostacolarlo, anzi possono solo renderci ancora più decisi a proseguire su questa strada. Figurarsi se il furto del lontro può scoraggiarci: ne sarà immediatamente costruito uno nuovo e restituito al volontario, che la prossima primavera potrà tornare a circolare liberamente sul fiume e impersonare simbolicamente il più autentico spirito del Sarno!”
Il Gruppo Archeologico, quindi, ribadisce il proprio impegno per la tutela dell’area intorno agli scavi di Longola e del lungofiume, la passeggiata che i volontari hanno restituito alla piena fruizione estiva dei cittadini. Terramare 3000 fa appello, inoltre, a tutte le istituzioni affinché facciano la loro parte, con rinnovato entusiasmo, nell’opera di valorizzazione dell’importante sito archeologico, testimonianza preziosa di una civiltà sul fiume Sarno: “Il Comune di Poggiomarino è chiamato a presentare un progetto per il bando regionale indetto proprio per i siti archeologici della Campania. Noi ci auguriamo che possa trattarsi di un’occasione per ragionare ancora una volta sul futuro degli scavi. E crediamo che l’apporto di un’associazione di settore, che ha già mostrato il proprio impegno e spessore, sia quanto mai necessario”.