Un tempo era conosciuto come il “castello di Cutolo”, il capo della Nuova Camorra Organizzata. Oggi è semplicemente il palazzo Mediceo di Ottaviano, dichiarato “Presidio di Legalità”. Ed è proprio di legalità che parla il presidente della Camera e leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, nelle scuderie dell’antico palazzo, oggi sede dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. “Politica e legalità” è il titolo dell’incontro organizzato dal coordinatore cittadino di Fli, Michele Visone.
Fini prende la parola nella sala gremita, ricordando che «“politica” e “legalità” sono parole inscindibili». Ripercorre le vicende che l’hanno portato lontano dal centrodestra di Berlusconi: «Proprio due – spiega – sono le questioni che da tempo ponevo all’attenzione del mio ex partito: i problemi economici, ignorati da chi andava in giro raccontando che i nostri ristoranti sono pieni, e la questione della legalità, appunto». «Siamo d’accordo sottolinea Fini – sul fatto che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio e sul fatto che anche un magistrato può sbagliare, ma, in determinati casi, precise ragioni di opportunità dovrebbero condurre un politico a fare un passo indietro».
Poi, il presidente della Camera parla di criminalità organizzata: «La camorra, come la mafia d’altronde, ormai non è più un fenomeno che riguarda solamente la Campania, ma anche il Nord e l’estero. Essa – prosegue Fini – trova proseliti perché spesso rappresenta una “garanzia” rispetto a quello che lo Stato è in grado di offrire al cittadino. La lotta alla criminalità, penso, non si conduce solo con le inchieste e con gli arresti, ma soprattutto assicurando il diritto al lavoro».
Infine, l’affondo su Berlusconi: «Basta con chi promette mari e monti, siamo seri. E basta anche col voto di scambio: chi va in cerca di voti con promesse folli dimostra di avere un atteggiamento mafioso».