La figura del frate francescano Vincenzo Carrella, recentemente scomparso, attraverso le immagini di una pellicola storica della quale egli stesso è stato parte. Presso il teatro comunale di Palma Campania, alcune classi del locale liceo, insieme a studenti delle scuole medie, hanno potuto conoscere un personaggio fortemente legato al territorio anche grazie al tramite di Don Peppino, suo fratello, storico parroco della chiesa di San Michele Arcangelo presente in platea.

La pellicola in questione è lo storico film diretto dal grande regista Roberto Rossellini, Paisà, all’interno del quale ha recitato anche il frate francescano. Prima della proiezione delle immagini, introdotto dalle parole di saluto del Sindaco Vincenzo Carbone, il preside del liceo Rosmini, Felice Nappi, ha dato il via alla manifestazione, seguito dal prof. Savino Carrella, esperto cinematografico, che ha illustrato la corrente alla quale appartiene il capolavoro di Rossellini, il neorealismo, del quale sono stati espressioni anche altri immortali registi come Fellini e De Santis.

Si è poi passati alla proiezione di due scene del film. La prima, nella quale viene fuori la Napoli di quei tempi, con il bellissimo duetto tra un soldato di colore ed uno scugnizzo napoletano. La seconda, dove la folta platea ha potuto assistere alla “performance artistica”, di quello che può essere considerato uno degli ”attori da strada”, cui la corrente cinematografica ha fatto ricorso in quegli anni, appunto il frate francescano. Al termine della proiezione, è stato poi il prof. Pasquale Gerardo Santella, attingendo anche dall’intervista fatta a Vincenzo Carrella e pubblicata su uno dei suoi libri, quello dedicato alla storia del cinema a Palma Campania, a raccontare aneddoti interessanti sulla partecipazione del frate, ma anche su quanto difficoltoso fosse (contrariamente a quanto si possa pensare) girare film con attori “improvvisati”.

L’evento è stato chiuso da una toccante esibizione di un gruppo di ragazzi del liceo intervenuti al teatro. Un piccolo coro a fare da cornice al Cantico delle creature di San Francesco, col conforto musicale di unta tastiera ed un flauto a rendere il tutto ancora più emozionante. Un momento da tenere impresso nella memoria, da custodire gelosamente per tanti ragazzi che una figura come quella di Vincenzo Carrella hanno potuto conoscerla solo attraverso racconti dei docenti ed una pellicola di un capolavoro del cinema italiano.