E sono due. Il Napoli, dopo 3 giorni, deve cedere di nuovo al Bologna. La sconfitta stavolta è più amara, in quanto elimina i partenopei dalla Coppa Italia e non li aiuta ad uscire dal brutto momento, dovuto anche alla decisione della disciplinare di squalificare Cannavaro e Grava ed infliggere 2 punti di penalità in classifica. Mazzarri schiera Fernandez al centro della difesa, con Campagnaro e Britos interni, Donadel al fianco di Inler, Dossena e Mesto sulle corsie esterne ed El Kaddouri dietro Pandev e l’instancabile Cavani.

Dall’altro lato Pioli vara la linea giovane, schierando Guarente come unico over 23. In verità la partita inizia molto bene per il Napoli. Gli azzurri cominciano subito forte, creando buone trame e passando in vantaggio al 12’ con Pandev che su calcio d’angolo sfrutta il solito movimento sul primo palo di Cavani, che di testa insacca per l’1-0. Tutto bello, compresa la dedica ai due compagni squalificati, con una maglia che poi viene alzata al cielo anche da mister Mazzarri.

L’impressione, dopo il goal, è che possa finire in goleada. Anche perché al 21’ Cavani prende la travesta da calcio di punizione e il Bologna sembra davvero poca roba. Proprio questa impressione, forse, illude il Napoli, che da questo momento comincia a cincischiare, favorendo l’avanzata dei giovani rossoblu. Sale in cattedra Pasquato, che al 34’ mette i brividi a De Sanctis e quattro minuti dopo lo trafigge, approfittando della giornata no della difesa azzurra. Il Napoli non riesce a reagire ed è il Bologna ad essere più intraprendente, soprattutto nei primi 10 minuti della ripresa, quando non consente agli azzurri di uscire dalla propria metà campo. Allora Mazzari decide di inserire Hamsik al posto di un evanescente El Kaddouri, e qualche cambiamento si vede. Però il Bologna è sempre pericoloso in contropiede, soprattutto con il giovane Verrati che colpisce di testa da posizione ravvicinata, ma deve fare i conti con il capitano giornaliero, Morgan De Sanctis, che con un volo plastico toglie la palla dall’angolino.

Il Napoli capisce che è ora di fare sul serio, e comincia ad accelerare; in 5 minuti succede di tutto: al 84’ Pandev, su assist al bacio di Cavani, si divora un goal già fatto; un minuto dopo il macedone, a tu per tu col giovane portiere Stojanovic, calcia bene ma colpisce il palo. La porta sembra stregata, ne è la prova il miracolo del portiere felsineo su colpo di testa del matador, con i tifosi già pronti ad esplodere. E così, nel miglior momento degli azzurri, arriva la beffa: è il 91’, quando Kone raccoglie una palla al limite dell’aria e con un destro a giro, condanna gli azzurri. Un’altra prodezza per il greco, dopo la stupenda sforbiciata del 2-2 di due giorni prima. Nei minuti che restano c’è solo da raccontare un colpo di testa di Campagnaro che sibila il palo alla sinistra di Stojanovic. Adesso bisogna rialzarsi, e occorre farlo subito.