Seconda sconfitta consecutiva per il Napoli, che cade per 3-2 in casa con il Bologna e vede allontanarsi sempre più la Juventus. Mazzarri conferma la formazione messa in campo contro l’Inter, mentre Pioli non rinuncia a schierare Diamanti dietro le due punte Gabbiadini e Gilardino.
La partita comincia subito in salita per gli uomini del tecnico livornese. Al 9’ minuto, infatti, un cross dalla trequarti di Cherubin pesca Gabbiadini, lasciato colpevolmente solo, che insacca da due passi. Il goal del vantaggio dà la scossa al Napoli, che comincia ad accelerare, anche se il Bologna si difende sistematicamente con 10 uomini dietro la linea della palla. La prima palla goal dei partenopei la costruisce Cavani, che su punizione impegna un attento Agliardi. Pochi minuti dopo Insigne trova il corridoio per Hamsik che cerca di pareggiare ma trova sulla sua strada il piedone del numero uno bolognese. Prima della fine della prima frazione di gioco, poi, c’è solo spazio per un goal annullato per fuorigioco (che a onor del vero sembra non esserci) a Gilardino. Il secondo tempo la spinta del Napoli si sente in maggior quantità. Gli azzurri cominciano a velocizzare le trame di gioco, favoriti anche dalla buona verve di Pandev, entrato al posto dell’ex Britos; e al 50’ trovano subito il pareggio: Zuniga che batte veloce una rimessa laterale, favorendo Insigne, che è altrettanto lesto a fornire in area per Gamberini, che sigla il primo goal con la maglia del Napoli e fa 1-1. A questo punto i partenopei prendono coraggio e cominciano ad assediare l’area del Bologna.
Al 59’, sugli sviluppi di un contropiede in perfetto stile Mazzarri, Pandev pesca Cavani che, a tu per tu, si fa ipnotizzare da Agliardi, grande protagonista della serata. Ma si sa, il Matador sbaglia una sola volta, e 10 minuti dopo realizza il 2-1 colpendo di testa una palla servitagli su un piatto d’argento dal baby Insigne, che dimostra ancora una volta di avere talento da vendere. A questo punto il Napoli deve solo chiudere la partita, e ci va vicino più volte, con Pandev e Cavani, che cercano troppo la gioia personale e sprecano invitanti palle da goal. Questo fa infuriare Mazzarri, che in settimana aveva più volte invitato i suoi ragazzi ad essere più cinici e spietati. E quando la partita sembrava destinata a terminare, tutto sommato, col lieto fine per l’undici di casa, succede l’apocalisse. All’86’, infatti, Panagiotis Konè s’inventa dal nulla una sforbiciata, che s’infila all’incrocio, non lasciando scampo all’incolpevole De Sanctis. Ma il peggio deve ancora venire, perché soltanto 3 minuti dopo, sugli sviluppi di una punizione, Portanova (al rientro dopo una squalifica di 4 mesi per omessa denuncia) insacca di testa, ammutolendo, di fatto, i trentamila del San Paolo.
La partita finisce qui. Per l’ennesima volta il Napoli fallisce l’occasione di fare il salto e dimostra di avere le solite lacune difensive, soprattutto sui calci piazzati. Lacune che, purtroppo, non consentono agli azzurri di dimostrarsi l’unica vera, fantomatica anti-Juve.