Bergamo si conferma stregata. Il Napoli cade per la seconda volta consecutiva in trasferta (terza se si considera anche l’Europa League), confermando tutti gli affanni del momento. Che la trasferta orobica si presentasse particolarmente insidiosa, lo si sapeva fin dalla vigilia, sia per una tradizione da sempre ostile all’Azzurri d’Italia, sia per il valore dell’avversario, sia per la mancanza di due pedine importanti come Cavani e Zuniga.
Gli azzurri pagano una gestione complessiva della gara tutto sommato insoddisfacente, nonostante la consapevolezza di aver concesso ben poco agli avversari vittoriosi solo grazie ad un jolly pescato da Carmona al 20’ del primo tempo. Se è vero infatti che l’Atalanta non ha fatto granchè per meritare questi tre punti, è altrettanto vero che in oltre settanta minuti di gioco a disposizione, era lecito attendersi ben altra reazione dagli uomini di Mazzarri.
Il tecnico conferma Insigne in attacco al fianco di Pandev e rilancia Dossena a sinistra al posto di Zuniga. Il resto è formazione tipo. La prima svolta della gara arriva nei minuti immediatamente successivi al quarto d’ora di gioco. Insigne (16’) raccoglie una sponda di testa di Maggio e calcia al volo verso la porta, Consigli è a dir poco miracoloso. Tre minuti dopo il gran gol di Carmona che con una conclusione al volo dal limite fa secco De Sanctis. L’essenza del calcio.
Potrebbe raddoppiare l’Atalanta al 38’ con Brivio, il quale però grazia i partenopei sparando a lato da favorevole posizione. Un’occasione colossale mancata dai bergamaschi che consente agli azzurri di andare al riposo sotto soltanto di un gol.
Nella ripresa il Napoli appare molto più pimpante. Insigne fallisce un gol clamoroso dopo sette minuti di gioco. Su cross di Maggio, il gioiellino azzurro spedisce a lato a pochi passi dalla porta. Quattro minuti dopo è Hamsik ad avere sui piedi la palla del pareggio, ma liberato alla conclusione da una bella combinazione in velocità con Dzemaili (entrato nel frattempo al posto di Behrami) ed Insigne, spara addosso a Consigli in uscita.
Il Napoli occupa stabilmente la metà campo atalantina, ma non riesce a produrre azioni realmente pericolose. L’Atalanta si difende con ordine limitando al minimo i rischi. Entrano Mesto e Vargas al posto di Gamberini e Dossena. Mazzarri si gioca il tutto per tutto. Nel finale è Maggio, due volte di testa, a sfiorare un pari che forse sarebbe stato più giusto, ma che non avrebbe cancellato una prestazione di gran lunga al di sotto delle attese.
La Juve scappa via a +6 , gli azzurri perdono anche il secondo posto ad appannaggio ora dell’Inter vittoriosa sulla Sampdoria. Un turno infrasettimanale decisamente indigesto…