Il nuovo parroco della chiesa di Maria SS. Immacolata Concezione di Terzigno compie 49 anni il prossimo 13 dicembre e da ben 24 anni è sacerdote. Dall’andirivieni in chiesa e nei locali adiacenti, sin dal primo mattino, di più persone che si prodigano per il bene della “Parrocchia”, si può bene notare come don Antonio sia entrato nel cuore della gente, ambientandosi immediatamente.
Gli chiedo chi sia, soprattutto per chi lo conosca da poco tempo.
«Sono un sacerdote, credo in questa mia funzione. Mi prodigo con grande umiltà, impegno e volontà per trasmettere correttamente gli insegnamenti del Vangelo, questo è il mio obiettivo essenziale».
Come pensa di comunicare con i fedeli e con chi avrà modo di relazionarsi con lei?
«Stabilendo innanzitutto che sia sempre preferibile “essere” più che apparire, mostrando che le azioni siano dettate più dalla “qualità” che dalla quantità, rifacendoci sempre ai valori di coerenza e trasparenza».
C’è stato in passato un segno particolare che l’ha convinta a diventare prete?
«Il mio è stato un continuo sentire interiormente il bisogno di Dio, la mia è stata sempre una continua ricerca dell’essere in pace con gli altri. Il tutto, poi, si è sublimato nella celebrazione eucaristica. Volendo trovare un momento particolare in cui ho deciso di donare totalmente la mia vocazione al Signore, posso riscontrarlo quando mio padre mi invitò ad osservare: ”L’importante è che non sciupi i miei sacrifici!”».
Ricordi di Ottaviano e degli Ottavianesi?
«Tanti, indimenticabili e belli. E’ una cittadina dove sono maturato, cresciuto nella Fede, imparando l’importanza della prudenza, acquisendo più personalità. Un buon ricordo è quello della collaborazione nel vivere, convivere e rapportarsi tra due distinte comunità, che poi si sono spiritualmente ed idealmente compattate in un’unica famiglia. Ci sono stati, per la verità, anche momenti particolari, difficili, di incomprensione e incomunicabilità, però, alla fine, Iddio mi ha dato sempre la forza di “affrontare subito il lavoro”, convincendomi che “con il dialogo si può vincere ogni cosa, superando qualsiasi ostacolo”!»
Una sua impressione sul primo impatto con Terzigno ed i terzignesi.
«Quello terzignese è un popolo molto affettuoso che va rispettato per le sue sane tradizioni e per la sua autentica semplicità. Il suo affetto allevia le tante difficoltà presenti. Un popolo che si lascia guidare, se ha una giusta guida ,”ha sempre qualcosa da dire a Dio e di Dio!”».
Un suo pensiero su don Vito Menna, su colui che l’ha preceduta.
«Lo ringrazio sentitamente e sinceramente, ha trasmesso Gesù; il mio compito è sicuramente facilitato per ciò che don Vito è riuscito a trasmettere e compiere in ben 40 anni di percorso spirituale vissuto a contatto con questa magnifica gente. Ha lasciato una traccia ed un segno davvero indelebili!A chi mi chiede quali possano essere le eventuali differenze tra noi due, rispondo che lo spirito e l’obiettivo sono gli stessi; possono apparire non identici il modo e la forma con cui raggiungere lo scopo prefisso , con il possibile riscontro di comportamenti non affini, dovuti solo a diversità di stile, età e formazione».
Abbiamo cominciato a capire dalle sue mirabili omelie domenicali che in cima ai suoi pensieri ci sono poveri, giovani, anziani e persone sofferenti. Come pensa di rapportarsi con chi rappresenta le Istituzioni locali?
«Per un’esperienza precedente sofferta, ed a scanso di equivoci, desidero chiaramente affermare che io non voglio assolutamente fare politica. Ho un profondo rispetto per le istituzioni e conosco i doveri che si devono compiere. Pur tuttavia, devo asserire di essere rimasto felicemente sorpreso per la calorosa accoglienza che il sindaco sig. Domenico Auricchio, in particolare, e tutti i componenti dell’Amministrazione comunale di Terzigno mi hanno concesso sin dal primo momento. Devo, inoltre, dire che tale Amministrazione è molto vicina alla Chiesa e per questo ringrazio il primo cittadino Domenico Auricchio per il suo amichevole intervento e per questo suo prezioso contributo, importante in questa mia delicata fase di ambientamento. Il sindaco nei miei riguardi si comporta proprio come un padre che cerca di sostenere il figlio con amore e passione».
Un messaggio ed un augurio a tutti i terzignesi.
«Così come indicò San Paolo,”accogliamo Gesù nella nostra vita, per accoglierci reciprocamente, stimandoci a vicenda”».