L’amministrazione comunale di Poggiomarino ha firmato un protocollo d’intesa con Vodafone e l’associazione TSA (tutela, salute ed ambiente), sulla delocalizzazione dei ripetitori di telefonia mobile.

In sostanza la Vodafone si impegna a spostare l’antenna attualmente sita in via Publio Virgilio Marone, e a ricollocarlo presso l’ex macello comunale, in periferia, in un’area concessa dal Comune in cambio di un canone annuo che Vodafone dovrà corrispondere.

Quel che è piu’ importante, è che arriveranno in città tre centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici, che la Vodafone si è impegnata ad installare in tre punti della città entro 90 giorni dall’attivazione dell’impianto nell’ex macello.

“Con questo protocollo d’intesa stabiliamo un principio importantissimo: nessuna società di telefonia può più pensare diinstallare impianti o ripetitori senza aver prima discusso con il Comune e soprattutto con la cittadinanza. Le centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici, poi, saranno utilissime a tenere sotto costante controllo il territorio”, ha dichiarato il sindaco Leo Annunziata.

Il sindaco ha altresì condannato l’episodio occorso la scorsa notte, laddove ignoti hanno appiccato un incendio presso il cantiere per la realizzazione della nuova antenna in località Flocco, sul cui posizionamento era già stato raggiunto un accordo tra l’azienda di telefonia, il Comune e le associazioni. “Episodi del genere vanificano il lavoro delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini che da tempo stanno impegnandosi per la tutela dell’ambiente e della salute. Siamo dinanzi al gesto di teppisti scellerati, che vanno assolutamente isolati. Non abbiamo alcun bisogno della violenza: è bene che si sappia che appiccare il fuoco a un cantiere è un reato, che va duramente condannato”.

Anche l’associazione “Tsa” esprime il suo disappunto: “La battaglia per i diritti civili passa esclusivamente per il dialogo inclusivo dei cittadini che vogliono civilmente e responsabilmente conseguire obiettivi per il bene comune”.

Sulla vicenda si esprime anche il parroco di Flocco, don Antonio Guarino, che è stato accanto ai cittadini ed ha seguito da vicino la vicenda del ripetitore: “Si tratta di un attacco ad un’intera comunità, che aveva condiviso il percorso che ha portato all’attuale localizzazione dell’antenna. Credo, comunque, che si tratti del gesto di un folle isolato e non di un gruppo di persone, proprio perché tutta la comunità e le associazioni hanno discusso e dialogato con la società di telefonia e il Comune fino a trovare un’intesa”.