Lo scorso 13 giugno, con voto unanime di tutti i presenti, la Regione Campania ha approvato la costituzione di un “Registro Regionale dei Tumori”, uno strumento utile per la prevenzione e la rilevazione dell’incidenza delle patologie oncologiche.
Si tratta di un provvedimento che comitati, medici e cittadini chiedevano a gran voce, considerando anche il fatto che la Campania era una delle poche regioni dove il registro ancora non era stato approvato. Grazie a questo nuovo strumento saranno messe in evidenza le relazioni che possono intercorrere tra patologie tumorali e territori a rischio ambientale. Negli ultimi giorni, però, il Governo si è rivolto alla Corte Costituzionale, perché, a suo dire, ci sarebbero “disposizioni che andrebbero contro il piano di rientro del disavanzo sanitario”. In altre parole, la spesa da sostenere sarebbe troppo elevata.
Intanto, l’assessore con delega all’Ecologia e alle Politiche Ambientali del comune di Palma Campania, Filippo Carrella, ha illustrato, in esclusiva alla nostra redazione, quelli che sono i prossimi passi verso l’effettiva raccolta dei dati, ostacoli permettendo: «L’amministrazione organizzò, tempo addietro, una raccolta firme, grazie anche alla collaborazione del Forum dei Giovani. L’impegno è ora tutto profuso nella raccolta dei dati, in sinergia con tutta l’area nolana. Tra una decina di giorni ci sarà un incontro con i medici palmesi per coordinare le ricerche, che verranno effettuate anche sugli animali. Ancora non c’è nulla di effettivamente concreto, proprio perché bisogna attendere la disponibilità dei medici e superare i vari intoppi costituzionali. Intanto, però, l’amministrazione si è riunita con le forze dell’ordine palmesi per incentivare maggiori controlli e più monitoraggio nelle zone considerate a rischio, in particolare le periferie. Lo scopo è quello di evitare il verificarsi di roghi, frequenti negli ultimi tempi sul nostro territorio. La combustione dei rifiuti è una minaccia seria per la salute ed è una delle principali cause di tumori».
Un provvedimento, quindi, di grande importanza ed utilità, visto il grande rischio ambientale a cui è sottoposto l’area palmese e, più in generale, quella vesuviana. La speranza è che la situazione si sblocchi, lasciando via libera alla costituzione del Registro.