Niente spreco d’acqua: quella potabile va utilizzata soltanto per bere e per motivi di carattere igienico-sanitario: per tutto il resto bisogna invece procurarsi altre fonti, che siano pozzi o acqua “riciclata” che non può più essere utilizzata per il consumo umano. Striano, in tal senso, fa sul serio e riprende il “consiglio” della Gori, la società che eroga sul territorio il servizio idrico.

L’ordinanza è firmata dal sindaco Aristide Rendina e si basa sui grossi consumi di acqua che si stanno registrando in questi giorni di fortissimo caldo su tutto il territorio di competenza dell’Ato3 Sarnese-Vesuviano. Il primo cittadino strianese ha firmato il provvedimento nei giorni scorsi e l’ordinanza è valida sino a tutto il mese di settembre. In sostanza è vietato, utilizzando fonti di acqua potabile: irrigare orti, giardini e campi; lavare automobili ed altri veicoli e tutti gli altri utilizzi estranei a quelli previsti nel regolare contratto di fornitura di acqua per uso domestico.

Per farla breve è consentito bere, lavarsi e ogni opera utile alla sanificazione degli ambienti in cui si vive. Polizia municipale, carabinieri ed altre forze dell’ordine competenti sul territorio sono chiamate a verificare che i cittadini rispettino l’ordinanza evitando inutili sprechi. Chi contravverrà alle disposizioni, infatti, sarà punito con una multa di 25,82 euro mentre chi viene pizzicato più di una volta dovrà sborsare 258,23 euro, dunque dieci volte la sanzione originaria.

Il rischio è che lo spreco d’acqua possa portare a sofferenze e carenze in alcune aree del comprensorio, soprattutto in altura ed in luoghi collegati peggio alla rete idrica territoriale. Sotto questo aspetto la Gori si era già mossa a metà luglio.