L’unico dato certo è che già la prima scadenza non è stata rispettata. Così, la piaga degli allagamenti a Poggiomarino finirà inevitabilmente per allungarsi. Un problema annoso contro cui riunioni, vertici, attenzione dei media e della politica regionale sembrano comunque non riuscire a stimolare abbastanza. Entro il 30 luglio, infatti, doveva accadere qualcosa di importante per la cittadina agrovesuviana, ma al momento è ancora tutto fermo, così come lo era prima che la vicenda divenisse di pubblico dominio non solo all’interno dei confini poggiomarinesi. L’Arcadis, in tal senso, aveva garantito di sollevare la ditta appaltatrice per i lavori dell’impianto fognario in via Fontanelle, opere che a quanto pare l’impresa non vuole continuare. Ed aveva garantito di farlo entro il termine di luglio, comunicando immediatamente all’Amministrazione comunale ed ai comitati civici le novità in merito.
Invece, al momento, non è arrivata alcuna notizia, facendo infuriare non poco i movimenti in lotta per risolvere il problema. Da qui, dunque, è nato l’attacco durissimo sferrato dal comitato civico “Via San Marzano”, da la “Voce del Fornillo”, “Poggiovani” e “La Sveglia”, un’accusa che ha coinvolto anche il centrodestra reo, alla pari della Giunta, «di non essersi interessato a capire cosa stesse succedendo in Regione ed il perché del silenzio dell’Agenzia che dovrebbe fare riprendere i lavori». «Tutti gli schieramenti vantano di non voler stare al fianco dei partiti ma puntualmente i loro rappresentanti non mostrano di essere davvero in prima linea per combattere le negligenze, soprattutto quelle regionali. E il silenzio di questi giorni lo testimonia – dicono i rappresentanti dei comitati civici – Abbiamo chiesto inutilmente al Pd ed al Pdl di incontrarci, qualcuno non ha risposto, altri hanno detto che ci avrebbero fatto sapere. Ad oggi nessuno ci ha contattato, nessuno ci ha aggiornato sui risultati del loro presunto tavolo tecnico-politico, e soprattutto nessuno di loro ha scritto o detto qualcosa sul fatto che nulla si sappia delle risposte attese per il 30 luglio».
«Noi facciamo un passo indietro nell’impegno per il paese – continuano i movimenti – non vogliamo più questa gente al nostro fianco. Li vogliamo davanti a noi, siano loro adesso a prendere chiare iniziative per i problemi del paese, portandole avanti e coinvolgendo la massa, facendogli capire esattamente dove arriva il loro impegno e soprattutto a quali conclusioni arrivano. Siano loro, di entrambi gli schieramenti, a spiegare soprattutto quando andranno a chiedere il voto, qual è stata l’entità del loro impegno per il bene comune, e qual è stata invece l’entità dell’impegno per gli interessi personali o di parte». Dichiarazioni di fuoco, insomma, che rischiano di accendere un dibattito molto aspro su un disagio enorme come quello degli allagamenti a Poggiomarino, vere e proprie “fiumane” d’acqua che invadono il territorio ad ogni minimo temporale».