I carabinieri della compagnia di Nola hanno organizzato una serie di servizi per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e dello sfruttamento di manodopera clandestina, servizi che sono stati eseguiti in tutto il nolano, in collaborazione con personale dell’asl na/3 sud, della compagnia della Guardia di Finanza di Ottaviano, della direzione provinciale lavoro di Napoli e della filiale di coordinamento nolana dell’Inps.
Le ispezioni hanno portato alla sospensione di 3 opifici di abbigliamento che impiegavano complessivamente 16 persone non in regola con le norme sull’immigrazione, tutti ovviamente assunti “a nero”.
A Palma campania, in una ditta di abbigliamento in via Saverio Carbone proprietà di un cittadino 32enne del Bangladesh, e’ stato scoperto che il datore di lavoro occupava 3 lavoratori stranieri privi di permesso soggiorno e assunti “a nero”. l’attività e’ stata sospesa;
Sempre a palma campania, in un opificio in via Ponte di Napoli, al titolare 32enne del Bangladesh, sono state contestate violazioni al testo unico sulla sicurezza per locali non a norma;
In un opificio di abbigliamento in via Torre e’ stato denunciato il titolare 36enne del Bagladesh perché occupava 8 lavoratori stranieri privi di permesso soggiorno assunti “a nero”; allo stesso sono state contestate violazioni al testo unico sulla sicurezza, sempre per locali non a norma. L’attività e’ stata sospesa.
A Nola, in un minimarket in via Bellini, e’ stato accertato l’impiego di un lavoratore “a nero”. Al titolare e’ stata comminata sanzione per 1.500 euro;
A San Gennaro Vesuviano, in un opificio di abbigliamento in via Gorga, e’ stato accertato che venivano occupati 5 lavoratori stranieri privi permesso di soggiorno e “a nero”. Il titolare, un cittadino indiano 41enne, e’ stato denunciato. L’attività e’ stata sospesa.