La scorsa domenica a Napoli, passeggiando tra via Toledo e piazza del Plebiscito, mi sono accorto di essere sulle vie del carnevale. Ebbene si, in epoca vicereale e borbonica, proprio qui la festa mascherata si trasformò in un vero e proprio evento di Stato per ricomporre l’unità sociale e ribadire il controllo del governo sul popolo. Certo oggi delle sommosse popolari, dei festeggiamenti e degli ingressi trionfali rimane solo il ricordo. Ma c’è una cittadina della provincia, Palma Campania, che ancora tiene viva una tradizione che è nata proprio a via Toledo, «la più popolosa e gaia dell’universo» come amava definirla Stendhal. Che ne dite? Lo facciamo un salto ai piedi del Vesuvio per guardarla da vicino? Andiamo.

Un patrimonio di folklore autentico vissuto da migliaia di persone mascherate che si sfidano in un’avvincente competizione musicale. Un carnevale diverso da tutti gli altri dove i carri sono, addirittura, un elemento secondario. In questa cittadina la festa arriva in quadriglia, meccanismo da spettacolo che raccoglie il meglio di una tradizione centenaria e continua ad esprimere il carattere culturale più genuino della memoria storica che è stata apprezzata anche a Venezia e Viareggio. Ho studiato questa peculiare tradizione nel mio saggio scientifico Tutta colpa della Quadriglia, dato alle stampe lo scorso anno, con la prefazione di Pino Scaccia del Tg1 della Rai. Lo stesso libro da cui, con mia sorpresa, anche la famosa enciclopedia Wikipedia ha attinto per definire la voce «Carnevale Palmese». Eccone un piccolo abstract.

Decine di concerti eseguiti dal vivo, centinaia di musicisti ingaggiati dalle migliori orchestre della penisola, oltre mille percussionisti che suonano gli strumenti tipici della tradizione. È la sollecitazione del corpo, il godimento dei sensi attraverso l’esplosione di colori, suoni, odori, sapori. E poi l’arte dei costumi, le trovate sceniche, lo studio delle coreografie. Ecco, le quadriglie sono tutto questo. Si, ma cos’è la quadriglia? L’ho definita così: «allegro plotone da festa che non ha nulla in comune con l’omonima danza di società a coppie contrapposte. Più di duecento persone vestite a tema e un simpatico maestro che dà il tempo ad ottoni e strumenti popolari (tamburrelle, triccaballacche, scetavajasse e putipù): insieme eseguono – disposti in circolo – un canzoniere di brani noti resi opportunamente quadrigliabili, eseguito senza stacchi in diverse postazioni storiche. Il tutto seguendo il passo che la tradizione impone». Tre giorni di festa (dalla domenica al martedì grasso) tutti da vivere.

La kermesse si apre con un gran galà delle maschere: la sfilata delle quadriglie.  L’appuntamento è nel pomeriggio della domenica che anticipa il martedì grasso. Si comincia alle 16 da via Marconi. Costumi scintillanti realizzati a mano. Trovate goliardiche frutto di esperienza, passione e creatività. Immense scenografie che si rifanno ai set di pellicole famose. Le quadriglie, con in testa il maestro, sfilano con la loro personale colonna sonora in un lungo serpentone mascherato e sono accompagnate talvolta da simpatici carri allegorici che racchiudono l’idea chiave del tema. Il momento più suggestivo è l’esibizione sul palco principale. Qui ogni gruppo si presenta al grande pubblico con coreografie, numeri e fuochi d’artificio mettendo in scena un vero e proprio spettacolo. Per poi rituffarsi nella mischia e divertirsi.

Il lunedì sera si festeggia il passo, uno dei momenti più suggestivi del carnevale palmese. È praticamente la vigilia della grande sfida delle quadriglie che si consuma il martedì grasso. I gruppi mascherati si danno appuntamento alle 19. Dopo l’ultima prova del canzoniere le quadriglie iniziano la loro sfilata per le strade del centro storico con una particolarità. Non indossano i costumi carnevaleschi, ma soltanto coccarde e cappellini colorati del gruppo di appartenenza. Un rito antico divenuto parte integrante della kermesse: agli inizi, non essendoci la sfilata domenicale, il passo serviva agli orchestrali per allenarsi a suonare camminando. Ma da sempre è la prova del fuoco dove si eseguono solo alcuni pezzi del canzoniere e la gente comincia a giudicare e stabilire quale quadriglia si è meglio espressa in strada.

Il martedì grasso per Palma Campania è una grande competizione musicale tutta dal vivo combattuta a colpi di trombe e sassofoni. Il passo dei gruppi è scandito dalla musica. Canzoniere dopo canzoniere, postazione dopo postazione si va verso il Palio delle Quadriglie. Non sbagliare è l’imperativo. Ogni gruppo il martedì grasso dà il meglio di sé, sostenuto dagli applausi della folla. Le quadriglie, reduci da giorni e giorni di prove, non lasciano nulla al caso. Sono gli occhi critici di qualificati giurati – selezionati tra musicisti, registi, scenografi e coreografi di fama – ad assegnare il podio al vincitore: si valutano qualità della musica, bravura del maestro, bellezza dei costumi e coreografie. Oltre a conquistare l’ambito Palio la quadriglia regina assiste alla sistemazione, sulla pavimentazione di piazza de Martino, di una stella di acciaio con il suo nome inciso, proprio come sulla Walk of Fame di Hollywood. Non solo. Grazie ad un a mia accurata ricerca storica è stato possibile risalire ai nomi di tutti i maestri dal 1900 al 2012 che oggi spiccano su stelle di ceramica vietrese sistemate ai piedi del quattrocentesco palazzo Aragonese di via Marconi.

Pasquale Iorio >>> seguimi su Fb  >>> appuntamento a domenica 17